Il mercato del libro, come quello di molti altri prodotti, mostra segni di contrazione a causa della crisi economica. Per questo anche da noi alcune librerie stanno chiudendo. Secondo molti osservatori, tuttavia, il mondo del libro “di carta” potrebbe andare incontro a una crisi ben maggiore con l’avvento del libro “elettronico”.

Da qualche anno, ormai, si parla di questo nuovo strumento e ora sono in commercio i primi esemplari, di dimensioni abbastanza ridotte e finalmente di buona leggibilità. Sono strumenti interessanti: permettono di acquistare i testi online e, a chi viaggia, evitano il fastidio di trasportare tomi pesanti e ingombranti. Per molti, insomma, è solo una questione di tempo: verrà a breve il momento che i libri di carta andranno in soffitta?

Ovviamente è impossibile fare previsioni però, in tutta sincerità, penso che il libro di carta sopravviverà. Per due motivi. Il primo riguarda le abitudini degli italiani, che gradiscono le comodità ma non amano le complicazioni. In campo tecnologico, solo per fare un esempio, vanno forte i cellulari ma hanno meno successo gli smartphone o i videofonini. Perché gli italiani dovrebbero apprezzare tanto i libri elettronici che proprio facili da usare non sono? Le innovazioni tecnologiche, inoltre, non sempre sono vincenti; le tecnologie che devono essere continuamente aggiornate, come mi pare stia succedendo al libro elettronico, hanno poche chance di sfondare veramente.

Il secondo motivo è più sentimentale che razionale. Penso che la buona lettura abbia bisogno di un contorno capace di soddisfare tutti i sensi – la vista, il tatto e anche l’olfatto -, che solo i libri e i giornali possono dare. Al libro letto e “vissuto” con piacere ci si può anche affezionare. Mi pare che anche il successo del rinnovato inserto del Corriere della Sera (Sette) – ora più grande, con più figure e fatto di una carta più piacevole al tatto – confermi un po’ questa percezione.

Certo, le librerie non devono dormire sugli allori e continuare come se niente fosse. Dovrebbero puntare molto di più sulla diffusa passione per i libri, essere sempre luoghi di incontro e di confronto non solo tra i lettori ma anche tra questi e gli scrittori. Perché non attirare maggiormente i lettori nelle librerie con presentazioni di autori noti e meno noti, anche dell’editoria locale? In Trentino, tra l’altro, gli appassionati sono numerosi – come dicono le statistiche – e lo spazio per iniziative culturali di successo non manca di sicuro.

(dal Corriere del Trentino del 27 maggio 2010)

PICCOLO SONDAGGIO: Cosa ne pensate? Sopravviverà il libro di carta?