Il treno Obb-DB alla stazione di Trento.
Da lunedì 13 dicembre dell’anno scorso, sono abolite le fermate intermedie dei treni delle Ferrovie austriache e tedesche (Öbb e Db) tra Monaco e Verona. Le due compagnie ferroviarie, nonché molti politici altoatesini e trentini, hanno protestato e la decisione è stata sospesa per 3 mesi. Cosa accadrà al termine della moratoria?

Gli Eurocity austro-tedeschi offrono senz’altro un servizio a bordo di elevata qualità e – sebbene siano più cari dei treni regionali – con le loro fermate intermedie, anche a Bolzano e a Trento, sono assai utili a molti pendolari. Si capisce pertanto come la proibizione ministeriale abbia causato molti malumori in Regione. L’intera normativa è peraltro assai complicata e la questione delicata. La legislazione italiana, che recepisce una direttiva europea, è giustamente orientata a salvaguardare l’equilibrio economico dei servizi che godono di contributo pubblico (come i treni regionali), e per i servizi di trasporto internazionale essa prevede pertanto “limitazioni al diritto di far salire e scendere i passeggeri” alle fermate intermedie delle tratte nazionali (per ulteriori informazioni: qui e qui). Ma la soluzione adottata è quella più drastica, e cioè di vietare la fermata in tutte le stazioni intermedie, quando la direttiva europea contempla anche la possibilità, per il nuovo soggetto che opera in un collegamento molto frequentato, di fare le fermate intermedie con una compensazione economica all’ente affidatario per gli introiti persi.

Come riportato dal Corriere del Trentino, una recente sentenza del Tar di Roma ha confermato la decisione dell’ufficio governativo e, se non interverranno altre decisioni, in marzo il divieto verrà ripristinato. Penso che, per diversi motivi, non sarebbe una bella notizia. Innanzitutto, perchè verrebbe limitato sul nascere un minimo di concorrenza nei trasporti dei passeggeri, che non farebbe sicuramente male. Ma non solo. C’è in ballo anche la competitività e l’appeal del sistema ferroviario. Se si vuole promuovere l’uso del treno perché ambientalmente meno impattante rispetto all’automobile, è necessario favorire le iniziative che vanno incontro alle esigenze degli utenti. Infine, non dobbiamo sottovalutare il rischio di perdere il collegamento diretto Monaco-Verona: una connessione storicamente consolidata, anche quando l’Europa era divisa in frontiere e in dogane, tra aree da sempre in relazione culturale e civile, oltre che economica.

(dal Corriere del Trentino del 20 gennaio 2011)